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santésuisse respinge il controprogetto all'iniziativa sulle cure infermieristiche
Un'accademizzazione inutile e dispendiosa che fa salire i prezzi, ma che non serve ai pazienti
Il controprogetto indiretto all'iniziativa sulle cure infermieristiche intende accordare uno status speciale al personale infermieristico che va a gravare ancora di più, e in modo eccessivo, sugli assicurati e sui contribuenti. Possiamo senz'altro definire buone le condizioni quadro che caratterizzano attualmente il settore delle cure infermieristiche. Per contrastare la carenza di personale in un futuro prossimo, servono adeguamenti opportuni nella formazione. In considerazione dell'incremento progressivo delle cure infermieristiche conseguente all'andamento demografico, santésuisse chiede di facilitare l'accesso alle professioni sanitarie a livello di formazione professionale di base.
Le cure infermieristiche efficaci e con finanziamenti garantiti sul lungo termine sono un elemento centrale dell'assistenza sanitaria. Rispetto all'estero, le cure infermieristiche in Svizzera possono vantare già oggi un livello molto alto: il nostro Paese si classifica ai primi posti in Europa per il numero di infermieri ogni mille abitanti, come si evince da un recente studio dell'Ufficio federale di statistica (UST). santésuisse reputa che la preoccupazione primaria debba essere quella di garantire l'assistenza sanitaria sul lungo periodo. Occorre facilitare innanzi tutto il reinserimento nelle professioni infermieristiche e offrire la possibilità di accedervi anche a chi non ha una formazione professionale di base infermieristica, in modo da riuscire a fronteggiare meglio il crescente fabbisogno di prestazioni infermieristiche ? a partire dal 2030 ? conseguente all'evoluzione demografica. Sia l'iniziativa sulle cure infermieristiche che il controprogetto del Parlamento intendono invece conferire in modo unilaterale uno status speciale alle professioni sanitarie con un titolo di formazione superiore, ma ignorano completamente gli operatori sociosanitari e gli aiuto infermieri. santésuisse accoglie con favore la professionalizzazione nel settore delle cure infermieristiche, ma ritiene che non vada confusa con una mera „accademizzazione“.
Personale infermieristico dispone già di maggiori competenze
Con una modifica dell'ordinanza sulle prestazioni (OPre) il Dipartimento federale dell'interno (DFI) ha già accordato maggiori competenze agli infermieri dal 1° gennaio 2020. A partire da tale data potranno identificare il fabbisogno di cure infermieristiche dei pazienti autonomamente, senza il consenso scritto del medico curante. Il risultato lo comunicano al medico per essere inserito nel fascicolo del paziente. La nuova regolamentazione contemplata dal controprogetto prevede invece che gli infermieri non siano neanche più obbligati a informare il medico sulle cure di base dispensate. Il che contrasta con l’interprofessionalità ? tanto ribadita e di fondamentale importanza per il settore della sanità ? dalla cui promozione ci si ripromette un miglioramento della qualità dell'assistenza sanitaria e un impiego delle risorse più efficace sotto il profilo dei costi. La nuova regolamentazione prevista dal controprogetto potrebbe quindi indurre effetti negativi anche per i pazienti.
Si rischia un aumento dei costi
A seconda della sua concretizzazione, santésuisse prevede che il progetto in consultazione provocherà un aumento potenziale dei costi quantificabile in alcuni miliardi. Gli elevati costi supplementari sono conseguenza della prevista rivalutazione dello statuto professionale che intende conferire agli infermieri la massima indipendenza dalle prescrizioni mediche e, in secondo luogo, del fatto che il progetto si focalizza esclusivamente sull'accademizzazione delle cure infermieristiche.
Introdurre miglioramenti utili nelle cure infermieristiche con l'aiuto delle attuali basi legali
santésuisse respinge il controprogetto e condivide il parere del Consiglio federale sulla non necessità di intervenire a livello di legislazione. Gli eventuali miglioramenti indispensabili si possono introdurre facendo ricorso alle attuali basi legali. Abrogando di fatto la prescrizione medica a partire dal 1° gennaio 2020, il DFI è venuto incontro alle richieste dei promotori dell'iniziativa nella misura più ampia possibile.