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02.06.2020

Gli introiti dei premi appartengono agli assicurati

Competenze chiare

Non siamo ancora in grado di stimare in che misura i costi dell'emergenza da coronavirus peseranno sull'assicurazione malattia sociale. Chiedere agli assicuratori malattia di contribuire a colmare i deficit degli ospedali indotti dal lockdown è una rivendicazione irresponsabile che contrasta con il tenore della legge sulle epidemie.

I dati sono incoraggianti: cala fortemente il numero dei contagi registrati giornalmente. Sembra che l'impegno affrontato per contenere la diffusione del coronavirus in Svizzera abbia dato prova di efficacia. Per adesso resta l'interrogativo su come evolveranno i costi della salute a seguito dell'emergenza da coronavirus. Pretendere che gli assicuratori malattia concorrano insieme alla Confederazione a coprire le mancate entrate degli ospedali provocate dal lockdown è una rivendicazione pericolosa. I premi appartengono a chi li ha versati, ossia agli assicurati. Utilizzare questo denaro per scopi diversi da quelli previsti andrà a gravare prima o poi in modo doloroso sui premi. Gli assicuratori malattia hanno risposto con tempestività all'emergenza continuando a emettere le garanzie dei costi senza indugi e impegnandosi a adeguare le tariffe alla crisi in atto, così da garantire la remunerazione delle prestazioni anche in condizioni di precarietà. Le riserve serviranno a coprire gli eventuali costi supplementari senza dover aumentare i premi. Gli assicuratori malattia non mancheranno di fare la loro parte anche quando si tratterà di finanziare un programma di vaccinazione insieme agli altri attori.

La responsabilità compete alla Confederazione

Se ci sarà un finanziamento nazionale dei deficit degli ospedali, si dovrà istituire nello stesso tempo una pianificazione nazionale degli ospedali. Altrimenti si copriranno a pioggia tutti i deficit mantenendo in vita strutture sanitarie che non rispondono a criteri di efficienza e utilità. La legge sulle pandemie attribuisce alla Confederazione e ai cantoni la responsabilità di sanare deficit di tale natura.

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