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Comunicato
Finanziamento nella sanità EFAS: solo un'attuazione snella garantisce risparmi per gli assicurati
Dopo lunghi e impegnativi lavori della Commissione, il Consiglio degli Stati ha approvato un progetto in materia di EFAS che è lungi dal poter essere attuato in modo snello. Contrariamente all'idea iniziale, che prevedeva un progetto senza pastoie burocratiche, ora si vuole permettere ai Cantoni di accedere ai dati di fatturazione degli assicuratori e svolgere un doppio controllo delle fatture nel settore stazionario. Il Consiglio degli Stati ha inoltre approvato l'integrazione delle cure di lungodegenza senza alcuna condizione. Ma per questo occorre innanzi tutto disporre di una base di dati trasparente. Il Consiglio nazionale è chiamato a ribadire la sua versione originaria, molto più snella.
Con le sue decisioni sull'EFAS, il Consiglio degli Stati tradisce l'idea originaria del finanziamento uniforme, ossia di rendere più efficiente il sistema sanitario e quindi contribuire a ridurre i costi. Un obiettivo che ora si allontana di molto. Ciò vale in particolare per il controllo delle fatture e le cure di lungodegenza. Permettendo ai Cantoni di accedere e controllare le singole fatture nel settore stazionario non si fa altro che introdurre un doppione costoso e burocratico. Il controllo delle fatture è invece competenza primaria degli assicuratori malattia. Grazie ai meccanismi di controllo molto accurati, gli assicuratori riducono le spese di oltre 3,5 miliardi di franchi, il che equivale a un risparmio sui premi di circa il 10 per cento. Un vantaggio diretto per gli assicurati. Permettere anche ai Cantoni di esaminare le singole fatture, o addirittura di controllarle una seconda volta, è una misura inefficace, fuori luogo e che contrasta con i principi della protezione dei dati. I Cantoni dispongono di numerose informazioni sui propri cittadini – per esempio a seguito dell'obbligo fiscale – e non è né necessario né opportuno che vengano a conoscenza anche delle fatture per le cure mediche dispensate agli assicurati.
Trasparenza dei costi nelle cure di lungodegenza
La decisione del Consiglio degli Stati di integrare le cure di lungodegenza nell'EFAS è un'altra brutta notizia per chi paga i premi. In questo modo si integra nell'EFAS un settore per il quale non disponiamo finora dei dati necessari. Attualmente in Svizzera si utilizzano tre differenti strumenti per rilevare i bisogni di cure, ragion per cui una stessa prestazione di cura può essere classificata in modo diverso a seconda dei luoghi. Oltre alle questioni di natura politica - come l'iniziativa delle cure infermieristiche - anche la crescita demografica provocherà un incremento dei costi nelle cure. Senza una rilevazione omogenea sui dati dei costi e senza analizzare adeguatamente l'andamento dei costi nelle cure di lungodegenza, non possiamo prendere decisioni per quanto concerne l'integrazione di questo settore. Le maggiori spese che dovremo aspettarci dalle cure di lungodegenza minacciano di incrementare ancora di più le spese sanitarie già di per sé in continua progressione. Cosa del tutto inaccettabile per gli assicurati.
Il Nazionale non deve cedere alle pressioni dei Cantoni
L'EFAS si prefigge di eliminare gli attuali incentivi sbagliati nel sistema e di incrementare l'efficienza e la qualità. Il progetto del Consiglio degli Stati non permetterà di certo di raggiungere questi obiettivi. Il Consiglio nazionale è perciò chiamato a ricondurre l'EFAS all'idea originaria del finanziamento uniforme e di fare chiarezza in materia di cure e controllo delle fatture. Solo così la riforma potrà esplicare gli opportuni effetti favorevoli.